Apprendistato professionalizzante: cos’è e cosa prevede

in Apprendistato | Del 16/06/2025

In Italia esistono tre tipi di apprendistato: quello per la qualifica o il diploma professionale, quello di alta formazione e ricerca e l’apprendistato professionalizzante.
Ognuna di queste tipologie permette di formare i lavoratori sia a livello teorico che on-the-job. Le prime due sono legate all’ottenimento di titoli che vanno da diplomi professionali, fino diplomi di laurea e master. L’apprendistato professionalizzante, invece, permette di conseguire una qualifica professionale.


Dal lato dell’apprendista, rappresenta uno strumento di formazione trasversale e professionalizzante, che lo inserisce nel mondo del lavoro.
Per l’azienda, invece, oltre all’opportunità di formare un collaboratore da inserire nella propria realtà, offre diverse agevolazioni dal punto di vista fiscale.

 

Che tipo di contratto è?

apprendistato professionalizzante


Quello per l’apprendistato è un contratto di lavoro a tutti gli effetti, che si instaura, come già detto, con lo scopo di conseguire una qualifica professionale.
La durata va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni (5 per il settore dell’artigianato). Al termine, se l’azienda desidera continuare il rapporto di lavoro, si tradurrà in un’assunzione del lavoratore a tempo indeterminato.
Il datore di lavoro può inoltre decidere di interrompere l’apprendistato, ma solo con giusta causa e rispettando il preavviso contrattuale. Allo stesso modo, l’apprendista può dare le dimissioni volontarie, ma sempre rispettando il dovuto preavviso.


L’apprendistato professionalizzante può essere svolto solo da persone tra i 18 e i 29 anni di età. L’unica eccezione si ha qualora l’apprendista fosse già in possesso di una qualifica professionale. In questo caso l’età minima scende a 17 anni.


Come si attiva l’apprendistato professionalizzante

con l'apprendistato professionalizzante si ottiene una qualifica professionale


L’attivazione passa dalla stipula del contratto in forma scritta, definito a partire dalla contrattazione collettiva. Questo deve contenere:

  • La prestazione oggetto del contratto
  • La durata del periodo di prova (in base al CCNL individuato) e della formazione in apprendistato (dai 6 mesi ai 3 anni)
  • L’inquadramento iniziale dell’apprendista e quello successivo al periodo dell’apprendistato
  • La qualifica professionale che si otterrà al termine dell’apprendistato

Prima di attivare il contratto, è necessario inoltre definire il Piano Formativo Individuale (PIF) e il nominativo del tutor o referente aziendale.
Il primo descrive il percorso formativo teorico e pratico che l’apprendista dovrà seguire. Il secondo è il soggetto che segue l’apprendista e che si occupa di garantire l’attuazione del Piano Formativo Individuale.


Come funziona e cosa prevede

l'apprendistato prevede una formazione trasversale e una personalizzata


Nel periodo di apprendistato professionalizzante definito dal contratto, il datore di lavoro ha il dovere di garantire la formazione prevista. Così come l’apprendista ha l’obbligo di seguirla.
In particolare, ci sono due diverse tipologie di formazione previste.

 

  • 40 ore di formazione trasversale

Devono essere svolte obbligatoriamente entro la fine del primo anno di apprendistato e riguardano temi come organizzazione del lavoro, comunicazioni, relazioni, problem solving, ecc.
Per gli apprendisti con sede di lavoro in Emilia-Romagna, questa viene totalmente finanziata dalla Regione, grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) e altre risorse nazionali.
Inoltre, deve essere effettuata all’esterno dell’azienda, presso un ente di formazione accreditato.

 

  • Piano Formativo Individuale (PIF)

Viene redatto dall’ente formativo, in base alle mansioni che deve svolgere l’apprendista.
Diventa quindi un percorso, sia teorico che pratico, studiato ad hoc per il singolo e che si articola durante tutto il corso della durata dell’apprendistato.
Si tratta del risultato di una collaborazione tra ente formativo, datore di lavoro e apprendista, che devono comunicare efficacemente le loro necessità e lavorare in sinergia.
La conferma dell’avvenuta formazione prevista dal PIF è data dalla compilazione annuale del libretto formativo (documento diverso dal libretto formativo del cittadino).


Il soggetto che porta a termine il percorso otterrà una qualifica professionale. Pertanto, non gli sarà possibile effettuare un secondo apprendistato professionalizzante per la stessa qualifica all’interno della Regione Emilia-Romagna.


Sel&Form Srl, in quanto ente formatore accreditato alla Regione, può redigere il Piano Formativo Individuale per l’apprendista e può occuparsi delle 40 di formazione trasversale obbligatoria.
Inoltre, segue attentamente le aziende e gli apprendisti durante tutto il percorso.


Se hai bisogno di informazioni, non esitare a contattarci.

  TAG CLOUD: apprendistato, formazione, contratto di mestiere